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Channel: Commenti a: Il rigatore era il perito agrario Giandomenico Borghi
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Di: tagliati sergio

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Premetto che non sono un amico del signore condannato per avere danneggiato la macchina del signor Pasini. Doverosa questa precisazione, al fine di evitare conclusioni errate. Sarei molto curioso, per ragioni statistiche, di conoscere le giustificazioni date al giudice dal signor G. Borghi davanti alle prove incontestabili delle telecamere poste in essere dal danneggiato che hanno dimostrato, inequivocabilmente, da chi e come sia stato causato il danno. Il “reo”, a questo punto direi “confesso”, ha risarcito, viene affermato, completamente il danno causato. Di tutta questa vicenda ciò che mi colpisce maggiormente è, come viene detto, la ripetitività del gesto che non trova alcuna giustificazione plausibile, credo, nella letteratura giudiziaria, se non a seguito di precedenti diatribe che, nello specifico caso, sembrano non esserci state o almeno la stampa locale non le ha riportate. Le mie imbarazzanti domande non vogliono assolutamente assolvere chi il giudice ha condannato ma allargare la riflessione sul piano sociologico di una vicenda grave che a pelle sembrerebbe quasi un fatto che, nel cinema neorealista degli anni cinquanta, poteva accadere fra persone piene di problemi economici o tormentate da pulsioni di carattere rivendicativo, politiche che il “ventennio” e il violento “dopoguerra” avevano accumulato e che trovavano sfogo in episodi, come l’attuale, che il dialetto romanesco di quei films ci faceva ridere perchè, come dicono a Roma, buttava tutto in “caciara”. Non mi pare sia questo il caso, infatti le persone coinvolte nella vicenda di cui si parla non assomigliano per niente ai su citati personaggi cinematografici che Zavattini, De Sica, Monicelli e tanti altri ci hanno illustrato, ma appartengono alla media borghesia di Castelnovo ne’ Monti che il “nostro” concittadino Chicco Salimbeni potrebbe sicuramente inserire in un episodio “tragicomico” di una moderna fiction. Concludo questa mia chiacchierata con l’auspicio che il nostro paese possa salire all’onore delle cronache per cose e fatti ben più importanti e gratificanti. Sono arciconvinto che ne abbia tutte le potenzialità per poterlo fare. Grazie e buone ferie.

(Sergio Tagliati)


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